L’IMPATTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICALE SUL MONDO DEL LAVORO

di Graziano Vezzoni* IA**

L’Intelligenza Artificiale (IA – Intelligenza artificiale– Wikipedia) è uno dei temi più dibattuti ed interessanti del nostro tempo e secondo molti studi, circa la metà dell’attuale forza lavoro potrebbe essere impattata dall’automazione grazie alle tecnologie sviluppate dalla IA. La IA potrà sconvolgere a 360 gradi il modo con cui ci interfacciamo; dietro l’angolo ci aspetta un mondo alla “Matrix”?

Tuttavia, per non ingenerare delle paure, bisogna ricordarci che è l’uomo che programma il software cui l’IA fa riferimento e da cui si alimenta e quindi la speranza è che l’intelligenza umana sia superiore a quella artificiale. Secondo un articolo di SecureNews (SecureNews – Il magazine online di sicurezza e vigilanza), le stime indicano che, a livello globale, circa il 18% del lavoro (300 milioni di posti) potrebbe essere automatizzato dall’IA e l’effetto si avvertirà in generale su tutto il mercato del lavoro ed avrà un impatto maggiore sui mercati già sviluppati e più limitato sui mercati ancora emergenti. In generale, l’IA potrebbe sostituire gradualmente molti dei lavori che le persone svolgono quotidianamente oggi, in quanto molti lavori sono spesso limitati a compiti ripetitivi che richiedono un ragionamento meno autonomo. La perdita di lavoro va ad incidere sul benessere generale degli individui modificandolo, con ripercussioni sulla salute sia fisica che psicologica.

Molti studi che hanno analizzato gli effetti psicologici sugli individui che hanno perso il lavoro hanno riscontrato:

  • senso di fallimento e frustrazione;
  • sentimenti di vuoto;
  • sensazione di inadeguatezza e di inutilità;
  • vissuti di sconfitta e di rassegnazione;
  • peggioramento dell’autostima e aumento del senso di inferiorità;
  • sensazione di impotenza;
  • perdita della fiducia in se stessi, negli altri, nella società e nel futuro;
  • vissuti emotivi di vergogna e senso di colpa;
  • sentimenti di rivalsa e di vendetta rispetto alla società.

Quindi l’utilizzo dell’IA nel mondo del lavoro presenta diverse sfide, ma soprattutto deve rappresentare una sfida etica, infatti, si devono affrontare delle tematiche importanti come le seguenti.

Il rapporto tra fiducia e controllo nel rapporto tra Uomo e IA: determinare il livello di fiducia con cui delegare alla macchina certe operazioni e il livello di controllo da mantenere per verificare come sta funzionando.

La sostituzione dell’attività umana e responsabilità: il cambiamento dei profili di responsabilità e la “sostituzione” dell’attività umana con l’IA.

Il rischio di erodere l’autodeterminazione umana e il suo“libero arbitrio”: il rischio che l’IA possa limitare la libertà di scelta dell’individuo.

Il rischio di svalutare o perdere le competenze: il rischio che l’IA possa sostituire alcune competenze umane.

Il rischio di replicare non solo le qualità, ma anche errori e difetti dell’agire umano: il rischio che l’IA possa replicare gli errori umani.

 

Queste sfide etiche sono strettamente intrecciate tra loro e richiedono soluzioni adeguate per evitare di ritrovarsi con una tecnologia controproducente, gestita male e fuori controllo.

Per quanto riguarda l’IA ed il mondo del lavoro, l’IA potrebbe sostituire gradualmente molti dei lavori che le persone svolgono quotidianamente oggi, in quanto molti lavori necessari sono spesso limitati a compiti che richiedono un ragionamento meno autonomo e sostanzialmente ripetitivo.

L’IA, se ben gestita potrà, in futuro, creare nuovi posti di lavoro in settori quali la programmazione, la manutenzione e la gestione dei sistemi di IA. Secondo una recente indagine di Forbes (Forbes Italia | Business, classifiche, leader.), tra le competenze trasversali più richieste al lavoratore ideale nel mondo del lavoro oggi, post pandemia, ci sono: flessibilità, creatività, innovazione, pensiero critico al fine di saper distinguere le informazioni necessarie e vere dal mare magnum delle fake news e informazioni non necessarie. In sintesi, l’impatto dell’IA sul mondo del lavoro è complesso e dipende dal settore specifico e dalle abilità del singolo lavoratore. Questa sfida va quindi vista come una grande opportunità, di cambiamento del mondo in generale e del mondo del lavoro in particolare, se ben gestita ed incanalata e non lasciata a sé stessa.

*Odcec di Lucca

** Intelligenza Artificiale