IL GOVERNO MELONI RIATTIVA I VOUCHER

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* di Luca Canale
Tornano i voucher per il lavoro occasionale. Il provvedimento è
previsto dal disegno di legge di Bilancio 2023.
Secondo la prima stesura i buoni lavoro potranno essere usati dal 1° gennaio 2023 in agricoltura, nel comparto horeca (cioè del settore alberghiero e di ristorazione) e della cura alla persona, in particolare per quanto riguarda i lavori domestici.
I buoni lavoro sono stati introdotti nel 2003 con la legge Biagi, nel 2012 il governo Monti ha alzato, la soglia originaria di utilizzo, dai 3mila euro iniziali a 5mila euro all’anno e ne ha allargato l’utilizzo a tutti i settori. Nel 2015, Renzi ha creato due tipi di voucher: uno per i
lavoratori da adibire a lavori domestici, l’altro da utilizzare in azienda.
Ogni voucher aveva un valore di 10, 20 o 50 euro: una parte al lavoratore e la restante in contributi. Il valore netto di un voucher da 10 euro nominali, in favore del lavoratore, era di 7,50 euro e corrispondeva al compenso minimo di un’ora di prestazione, salvo che
per il settore agricolo, dove, in ragione della sua specificità, si considerava il contratto di riferimento.
I buoni lavoro sono stati poi aboliti nel 2017 dal governo Gentiloni, prima che lo facessero le urne.
Il voucher avrà un valore nominale di 10 euro lordi all’ora (7,50 euro netti ) con un tetto di reddito per i lavoratori, fino a 10mila euro e garantisce la copertura contributiva ed assicurativa.
Viene così raddoppiato il tetto di reddito ammissibile rispetto a quanto previsto dalle norme introdotte con il Dl dignità che aveva fissato a 5mila euro, per le “prestazioni occasionali” rigidamente circoscritte, il reddito massimo per i lavoratori, indipendentemente dal numero dei
committenti e imponendolo anche a quei datori di lavoro che avessero attinto da questo canale per evitare derive nell’uso di uno strumento dedicato a regolarizzare il lavoro saltuario.
La manovra prevede l’ampliamento dell’utilizzo del contratto di prestazione occasionale consentendo l’utilizzo dei voucher ai datori di lavoro che abbiano alle proprie dipendenze
fino a 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato”.
Rimangono invariate le procedure, pertanto per l’accesso alle prestazioni gli utilizzatori e i prestatori sono tenuti a registrarsi e a
svolgere i relativi adempimenti all’interno della piattaforma informatica INPS, che supporta le operazioni di erogazione e di accreditamento dei compensi e di valorizzazione della posizione
contributiva dei prestatori attraverso un sistema di pagamento elettronico.
Si auspica che il sistema “voucher” non diventi uno strumento di sfruttamento. In tal senso il governo ammette che «la misura dovrà essere accompagnata da controlli molto rigidi, per
evitare storture».
*Odcec Napoli
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