di Lorenzo Di Pace*

Con l’approvazione del tanto atteso decreto attuativo sul contratto a tutele crescenti, sì è dato l’avvio al primo tassello della riforma del lavoro voluta fortemente dall’attuale Presidente del Consiglio, che dovrebbe caratterizzare il 2015 come l’anno in cui le imprese “non avranno più alibi normativi” per evitare o differire le assunzioni di personale dipendente a tempo indeterminato! Continua a leggere

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di Domenico Calvelli* 

Dopo gli anni dei provvedimenti draconiani e sull’orlo della recessione, l’Italia persiste nell’essere uno dei fanalini di coda negli indici mondiali sulla libertà economica. Il mercato domestico, pesantemente colpito negli ultimi periodi, ha sofferto un’inedita sovra-crisi, che si è aggiunta alla congiuntura economica europea; salve in qualche misura le esportazioni. E in queste condizioni è lecito domandarsi “che fare?”. Continua a leggere

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di Stefano Ferri* 

L’articolo 11 del decreto legislativo 23 aprile 2004 n. 124 ha introdotto nel nostro ordinamento giuslavoristico la conciliazione monocratica, strumento di grande utilità nel- la risoluzione delle controversie insorte tra lavoratore e datore di lavoro, ma che risulta, inspiegabilmente, ancora scarsamente utilizzato. Continua a leggere

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di Alessandro La Rosa* 

L’outplacement (di seguito anche chiamato brevemente Otp) è una parola di origine anglosassone che, letteralmente, potrebbe essere tradotta in piazzamento-fuori, e che è utilizzata per definire le procedure ed i sistemi per “piazzare fuori dall’azienda” un lavoratore in esubero, favorendone il ricollocamento presso terzi. Continua a leggere

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di Gianfranco Cassano*

Dopo un lungo cammino iniziato alcuni anni fa, fatto di continua, intensa divulgazione e confronto, attraverso molte tappe intermedie, i primi provvedimenti del progetto di riforma del diritto del lavoro stanno vedendo la luce in queste settimane, al termine del naturale percorso parlamentare. Tra i protagonisti di questo cammino c’è il Prof. Pietro Ichino, ordinario di Diritto del lavoro nell’Università statale di Milano, Avvocato giuslavorista e Senatore della Repubblica, al quale sottopongo alcune domande per meglio comprendere la portata dei nuovi provvedimenti e gli scenari che si possono delineare nel breve termine, traguardo finale della delega ricevuta dal Governo. Continua a leggere

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di Graziano Vezzoni* e Paride Barani** 

Visto che ci è stata CUcinata questa splendida “semplificazione”, cominciamo con l’aggiornare le nostre agende con le nuove scadenze per il 2015. Continua a leggere

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di Salvatore Catarraso*

La circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 18 del 30 luglio 2014 ha come oggetto il decreto legge n. 34/2014 (convertito dalla legge n. 78/2014) recante “disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese” – contratto a tempo determinato, somministrazione di lavoro e contratto di apprendistato – indicazioni operative per il personale ispettivo. Continua a leggere

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di Graziano Vezzoni* e Luca Lemmetti*

Riferimenti:

–               Lettera Circolare n. 10478 del 10.06.2013 del Ministero del Lavoro.
–               Lettera Circolare n. 14184 del 05.08.2013 del Ministero del Lavoro.
–               Tribunale di Milano 24.06.2014 

Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con le circolari n.ri 10478 e 14184, ha ritenuto che l’opera prestata “occasionalmente” all’interno di un’impresa, da parte di un familiare non abbisogna di coperture Inps e Inail perché detta collaborazione “occasionale” prestata all’interno di un contesto familiare viene resa in virtù di una obbligazione di natura morale basata sul legame solidaristico ed affettivo proprio del contesto familiare, in virtù del principio affectionis vel benevolentiae causa. Continua a leggere

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di Cristina Costantino*

In questa sede si effettua una breve analisi, sui reati in cui può incorrere il sostituto d’imposta in generale ed il datore di lavoro in particolare nell’esercizio della sua attività, considerando inoltre la posizione che può assumere il professionista nelle scelte del proprio cliente e le possibili conseguenze. Continua a leggere

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di Rodolfo Rosso* 

Il licenziamento c.d. “collettivo”, prima del- le variazioni di seguito commentate, era de- finito dall’art. 24, comma 1, della legge n. 9 luglio 1991 n. 223 come il licenziamento attuato da “imprese che occupino più di 15 dipendenti e che, in conseguenza di una riduzione o trasformazione di attività o di lavoro, intendano effettuare almeno 5 licenziamenti, nell’arco di 120 giorni, in ciascuna unità produttiva, o in più unità produttive nell’ambito del territorio di una stessa provincia”. Il medesimo articolo, inoltre, precisa che le medesime disposizioni “si applicano per tutti i licenziamenti che, nello stesso arco di tempo e nello stesso ambito, siano comunque riconducibili alla medesima riduzione o trasformazione”. Continua a leggere

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