di Evangelista Basile* e Emanuele Andreis **

Il diritto del lavoro conosce due tipologie principali di prestazione attraverso le quali può essere resa un’attività a favore di un altro soggetto ed è principio consolidato che ogni attività umana possa essere oggetto di entrambe. A distinguere le due fattispecie sono le caratteristiche “ontologiche” dei rapporti che sono descritti – rispettivamente – dagli artt. 2094 c.c. e 2222 c.c. La subordinazione intesa essenzialmente come etero-direzione nel primo, l’autonomia nel secondo. Continua a leggere

image_pdfimage_print
di Maurizio Centra* 

L’anno 2015 si è chiuso con un importante convegno nazionale a Forte dei Marmi (Lucca), nella prestigiosa cornice di Villa Bertelli, nel quale è stato affrontato dal Prof. Oronzo Mazzotta, ordinario di diritto del lavoro nell’Università di Pisa, e da altri autorevoli re- latori l’argomento del licenziamento dopo le recenti modifiche di legge. Continua a leggere

image_pdfimage_print
di Stefano Ferri* 

L’esigenza di tutelare il lavoratore dipendente, parte debole del rapporto di lavoro, in particolare nel momento in cui pone in essere rinunzie o transazioni, affonda le sue radici nel tempo; già la legge impiegatizia del 1924 aveva affrontato il problema: “Le disposizioni del presente decreto saranno osservate malgrado ogni patto in contrario, salvo il caso di particolari convenzioni od usi più favorevoli all’impiegato e salvo il caso che il presente decreto espressamente ne consenta la deroga consensuale”. Continua a leggere

image_pdfimage_print
di Michele Faioli*

Sono nato e cresciuto in una bellissima città pugliese e, pur vivendo da molti anni a Roma, spesso non riesco a controllare tutte le mie vocali. Qui, la distinzione tra vocali, con riflessi semantici, tra peri- e para- subordinazione è voluta. L’art. 2 del d.lgs. 81/2015, come è noto, sta assorbendo l’energia di autorevoli giuslavoristi (tra gli interventi più recenti, si veda Treu, 2015; Santoro Passarelli, 2015; Pessi, 2015; Tursi, 2015; Sandulli, 2015; Perulli, 2015; Nogler, 2015; Prosperetti, 2015; Ichino, 2015; Pisani, 2015; Andreoni, 2015). Evidenzio, da subito, la mia idea: l’art. 2 è una mera “tecnica normativa di condizionamento” che è volta a far conformare ciò che è prestazione irregolare di lavoro rispetto a discipline di tutela considerate inderogabili. Continua a leggere

image_pdfimage_print
di Anna Del Vecchio* 

Il rapporto tra i liberi professionisti e l’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) è da alcuni anni un “mare in burrasca”, sarà per questo, probabilmente, che all’’Inps hanno chiamato Operazione Poseidone un’iniziativa che all’apparenza sembrerebbe di utilità sociale, ossia di recupero di contributi obbligatori evasi. Continua a leggere

image_pdfimage_print
di Graziano Vezzoni* e Riccardo Lari* 

La gestione delle prestazioni previdenziali ed infortunistiche del personale navigante è stata in passato una competenza delle Casse Marittime, Adriatica, Tirrena e Meridionale. La legge 833/1978 ha previsto, a decorrere dal 1° gennaio 1980, il passaggio di dette competenze all’Inps, ma vista la complessità e la specificità della materia, l’Inps mediante una convenzione, ha affidato la gestione di tali prestazioni alle medesime Casse Marittime. Continua a leggere

image_pdfimage_print
di Carmelina Barbagallo * 

Oggi del fenomeno workers buy out si parla sempre più spesso. Workers buy out significa “acquisizione da parte dei dipendenti” e consiste in una serie di operazioni, di tipo societario e finanziario, finalizzate all’acquisizione di una azienda da parte dei suoi lavoratori. Continua a leggere

image_pdfimage_print
di Fabrizio Smorto*

A seguito delle novità introdotte dal d.lgs. 81/2015, attuativo del Jobs Act, il Codice dei contratti apporta poche ma significative modifiche alla disciplina del part time. Innanzitutto non vi è più alcun riferimento alle tre tipologie di contratti (orizzontale, verticale e misto) e viene considerato a tempo parziale il rapporto di lavoro con orario inferiore a quello fissato dai Contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL), inoltre, il contratto deve tassativamente essere stipulato in forma scritta e deve indicare la durata della prestazione e la distribuzione dell’orario con riferimento al giorno, alla settimana, al mese o all’anno. Continua a leggere

image_pdfimage_print
di Michele Maria Madonna* 

Il potere disciplinare del datore di lavoro trova la sua fonte nell’art. 2086 del c.c. che recita: ‘’l’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori” (art 2094-2095,2145). Ne consegue che il datore di lavoro ha il potere di impartire direttive, alle quali il lavoratore deve prestare obbedienza, osservando diligenza nell’eseguire il lavoro, e fedeltà, astenendosi da condotte che possono arrecare pregiudizio all’organizzazione o nocumento alla produzione. Continua a leggere

image_pdfimage_print
di Alessandro Pellegrini* 

Negli ultimi anni è cresciuta la cultura dei lavoratori e dei datori di lavoro in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e, più in generale, la consapevolezza che solo con un’adeguata e costante azione preventiva è possibile evitare i rischi connessi all’attività lavorativa. Continua a leggere

image_pdfimage_print