LA DISCRIMINAZIONE DI GENERE NEI LUOGHI DI LAVORO

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di Ivana De Michele*

Ho avuto un interessante scambio di idee con la Dottoressa Barbara Perez, Consigliera di Parità della Città Metropolitana di Milano, un’esperta in materia di parità di genere e discriminazione sul luogo di lavoro che ha condiviso con noi la sua esperienza e conoscenza di questo importante problema.

 

La figura del Consigliere di Parità è stata istituita di recente dal codice delle pari opportunità. I Consigli di Parità operano a livello nazionale, regionale e provinciale, affrontando discriminazioni, molestie e violenze di genere nei luoghi di lavoro. Come pubbliche ufficiali hanno il compito di contrastare queste problematiche e di fornire formazione e informazione per aumentare la consapevolezza, specialmente tra le donne, riguardo ai temi della discriminazione.

 

E’ apparso un dato molto interessante, che in effetti non era stato considerato e cioè che le forme comuni di discriminazione di genere non sono più strettamente legate al sesso ma sono spesso legate alla genitorialità. Non solo le donne, ma anche gli uomini che cercano di usufruire del congedo di paternità possono trovarsi discriminati sul luogo di lavoro. Un problema critico è la discriminazione nei confronti delle persone che rientrano nel mondo del lavoro dopo la maternità, trovando cambiamenti negativi nel loro ambiente lavorativo.

 

La Dottoressa Perez ci ha raccontato una storia particolare di un dipendente che, dopo vent’anni di lavoro, annunciò la sua futura paternità. La direttrice del personale, erroneamente, invio una email “rispondi a tutti” ai suoi collaboratori dando indicazioni di licenziarlo prima che venisse da parte sua chiesto il congedo di paternità. Il caso è stato talmente eclatante che non c’è nemmeno stato bisogno del suo intervento. Questo sottolinea la necessità di lavorare sulla cultura aziendale per garantire pari opportunità e consapevolezza sulla genitorialità.

 

Naturalmente questo episodio rappresenta il culmine di una mentalità che va cambiata, e ci fa capire l’importanza di lavorare sulla cultura aziendale per far comprendere ai datori di lavoro che le pari opportunità portano a maggiori competenze. Inoltre lo smart working introdotto dopo la pandemia può essere un valido supporto per la conciliazione tra vita e lavoro, offrendo particolare aiuto ai genitori che affrontano sfide come la ricerca di asili nido.

 

Solo a Milano, ad esempio, c’è una segnalazione al giorno da una mamma o da un papà che vengono penalizzati e 48 fascicoli aperti per approfondire e possibilmente risolvere, situazioni di discriminazione sul lavoro. Tante donne ma anche diversi uomini hanno osato esigere i loro diritti di genitori. Il bilancio del primo anno di lavoro della consigliera di parità della città metropolitana non fa statistica ma apre squarci di luce su un sottobosco lavorativo milanese che non vorrebbe uscire dal cono d’ombra dei diritti negati.

 

Da tempo mi viene da dire che l’aumento delle tutele a favore del lavoratore padre è, seppur di riflesso, un passo avanti verso la parità e forse un progresso verso l’attuazione del secondo comma dell’articolo

tre della costituzione italiana che sancisce il compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica economica e sociale del paese.

 

Cosa deve fare chi si sente vittima di discriminazione nel luogo di lavoro? E’ importante che si rivolga ai consiglieri di parità, che sono presenti a livello provinciale, regionale e nazionale per affrontare casi singoli o situazioni collettive. Inoltre, ci si può rivolgere ai sindacati e consulenti aziendali, invitando tutti a contribuire al cambiamento e a promuovere l’uguaglianza di opportunità. Noi stessi professionisti potremmo aiutare in tal senso.

 

In conclusione, la Dottoressa Perez si dice ottimista sul futuro, sperando che la situazione migliori per tutti i generi rappresentati, non solo per le donne, ma anche per i padri e i giovani che cercano pari opportunità reali nei luoghi di lavoro.

 

*Odcec Milano

 

Per sentire l’intervista: https://open.spotify.com/episode/6X7W5tAGhbbq73y

ny6dmiz?si=bb0b1e8c63d34ace

 

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