di Pietro Alosi Masella*
Spesso i datori di lavoro restano “sorpresi” dall’obbligo del versamento di una quota contributiva aggiuntiva dovuta in caso di licenziamento. Difatti, la disposizione suscita perplessità, prevedendo tale contributo anche per i licenziamenti per giusta causa o altre motivazioni che, nei fatti, violano in modo evidente i patti contrattuali. Continua a leggere