Tag Archivio per: #istruzione

di Giovanni Dall’Aglio*

Per troppo tempo il sistema di welfare è stato concepito come una sorta di ricompensa futura, condizionando e sacrificando le scelte presenti in tema di istruzione e lavoro con la prospettiva di una generosa garanzia pensionistica. Un welfare sbilanciato all’ultimo tratto di vita lavorativa non solo non è in grado di prevenire i danni causati dalle scelte sbagliate del presente ma, paradossalmente, rischia di favorirle. Continua a leggere

di Loris Beretta* 

Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un articolo intitolato “Il welfare sconosciuto” e siamo partiti osservando le seguenti tre situazioni:

  1. I giovani di adesso, lavoratori pubblici e privati, atipici e precari, liberi professionisti, artigiani, commercianti e industriali avranno, per pensione, nella migliore delle ipotesi, la metà del loro ultimo salario, stipendio o emolumento (vi è sempre più un allargamento della forbice tra persone che lavorano e pensionati, per cui diminuiscono i primi ed aumentano i secondi).
  1. Oggi si vive di più e con meno soldi. I nonni, che un tempo erano la colonna portante del trasferimento di cultura e rappresentavano un sostegno attivo per le famiglie, oggi sono sempre meno presenti nel nucleo famigliare dei figli e sempre meno possono aiutare a livello economico.
  1. L’Istat ha rilevato che la più grande paura per gli italiani è la non autosufficienza e le ultime rilevazioni ne spiegano la ragione: “Circa un terzo degli over 75 presenta una grave limitazione dell’autonomia e, per un anziano su 10, questa incide sia sulle attività quotidiane di cura personale che su quelle della vita domestica (8,5% nell’Ue22)” (fonte ISTAT).

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di Roberta Jacobone *

Come noto l’art. 51 comma 1 del TUIR definisce il reddito da lavoro dipendente con un concetto di onnicomprensività, con il risultato che tutte le somme e i valori erogati dal datore di lavoro al proprio dipendente, in relazione al rapporto di lavoro, sono attratte nel reddito imponibile e come tale vengono tassate. I successivi commi dell’art. 51 prevedono invece delle eccezioni regolate da condizioni specifiche, che consentono di alleggerire l’imposizione sia fiscale sia contributiva. E’ il caso, ad esempio, dei benefits in natura previsti da piani di welfare introdotti con regolamenti aziendali ad hoc che, ai sensi dell’art. 51 comma 2 lettera f), non concorrono alla formazione del reddito se riconosciuti sotto forma di opere e servizi per finalità di educazione, istruzione, ricreazione, culto, assistenza sociale e sanitaria, purché siano rivolti alla generalità o a categorie di dipendenti. Continua a leggere