Tag Archivio per: #welfare

di Giovanni Dall’Aglio*

Per troppo tempo il sistema di welfare è stato concepito come una sorta di ricompensa futura, condizionando e sacrificando le scelte presenti in tema di istruzione e lavoro con la prospettiva di una generosa garanzia pensionistica. Un welfare sbilanciato all’ultimo tratto di vita lavorativa non solo non è in grado di prevenire i danni causati dalle scelte sbagliate del presente ma, paradossalmente, rischia di favorirle. Continua a leggere

di Maurizio Centra*

 

LA SITUAZIONE PREVIDENZIALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI SPIEGATA DAL PRESIDENTE CDC 

Domanda. Sono trascorsi 28 anni dal decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 in materia di previdenza obbligatoria, che ha disposto la trasformazione in associazioni o in fondazioni di diritto privato delle casse di previdenza e assistenza dei professionisti, oltre che di altri enti, con decorrenza dal 1° gennaio 1995, e “cresce” il dibattito sulla modifica dell’attuale sistema previdenziale dei professionisti, anche a seguito del trasferimento dall’Inpgi all’Inps della gestione previdenziale dei giornalisti dipendenti dal 1° luglio 2022. Al riguardo qual è la posizione della Cassa Dottori Commercialisti? Continua a leggere

di Loris Beretta* 

Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un articolo intitolato “Il welfare sconosciuto” e siamo partiti osservando le seguenti tre situazioni:

  1. I giovani di adesso, lavoratori pubblici e privati, atipici e precari, liberi professionisti, artigiani, commercianti e industriali avranno, per pensione, nella migliore delle ipotesi, la metà del loro ultimo salario, stipendio o emolumento (vi è sempre più un allargamento della forbice tra persone che lavorano e pensionati, per cui diminuiscono i primi ed aumentano i secondi).
  1. Oggi si vive di più e con meno soldi. I nonni, che un tempo erano la colonna portante del trasferimento di cultura e rappresentavano un sostegno attivo per le famiglie, oggi sono sempre meno presenti nel nucleo famigliare dei figli e sempre meno possono aiutare a livello economico.
  1. L’Istat ha rilevato che la più grande paura per gli italiani è la non autosufficienza e le ultime rilevazioni ne spiegano la ragione: “Circa un terzo degli over 75 presenta una grave limitazione dell’autonomia e, per un anziano su 10, questa incide sia sulle attività quotidiane di cura personale che su quelle della vita domestica (8,5% nell’Ue22)” (fonte ISTAT).

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di Marco D’Orsogna Bucci*

La Legge di Bilancio 2023, legge 197/2022, in materia di lavoro non porta grandi novità, semmai conferma per l’anno in corso misure già in vigore fino al 2022 in ambito di ammortizzatori sociali e agevolazioni su nuove assunzioni. Nessun exploit particolare dal momento che gran parte delle risorse sono impegnate su misure legate alla crisi energetica. Continua a leggere

di Loris Beretta*

Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un articolo intitolato “Il welfare sconosciuto” (Noi & il lavoro n. 1/2021 https://noieillavoro.it/lopinione/il-welfare-sconosciuto/) e siamo partiti osservando le seguenti tre situazioni: Continua a leggere

di Roberta Jacobone *

Come noto l’art. 51 comma 1 del TUIR definisce il reddito da lavoro dipendente con un concetto di onnicomprensività, con il risultato che tutte le somme e i valori erogati dal datore di lavoro al proprio dipendente, in relazione al rapporto di lavoro, sono attratte nel reddito imponibile e come tale vengono tassate. I successivi commi dell’art. 51 prevedono invece delle eccezioni regolate da condizioni specifiche, che consentono di alleggerire l’imposizione sia fiscale sia contributiva. E’ il caso, ad esempio, dei benefits in natura previsti da piani di welfare introdotti con regolamenti aziendali ad hoc che, ai sensi dell’art. 51 comma 2 lettera f), non concorrono alla formazione del reddito se riconosciuti sotto forma di opere e servizi per finalità di educazione, istruzione, ricreazione, culto, assistenza sociale e sanitaria, purché siano rivolti alla generalità o a categorie di dipendenti. Continua a leggere

di Giovanni Dall’Aglio*

Il paradosso della navigazione afferma che una maggiore precisione di navigazione, in assenza di miglior distribuzione delle rotte e coordinamento tra imbarcazioni, può comportare un aumento del rischio di collisione. Continua a leggere

di Stefano Lapponi* 

Dopo qualche anno di silenzio sulle norme che disciplinano il contratto di rete, ci si è trovati tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 dinanzi ad una improvvisa accelerazione normativa e di prassi sulla materia. Il Ministero del Lavoro ha fornito nuove indicazioni sulla gestione dell’istituto e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha definito i nuovi modelli di comunicazione, da utilizzare in caso di codatorialità e distacco. Continua a leggere