Featured posts

di Stefano Lapponi* 

Dopo qualche anno di silenzio sulle norme che disciplinano il contratto di rete, ci si è trovati tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 dinanzi ad una improvvisa accelerazione normativa e di prassi sulla materia. Il Ministero del Lavoro ha fornito nuove indicazioni sulla gestione dell’istituto e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha definito i nuovi modelli di comunicazione, da utilizzare in caso di codatorialità e distacco. Continua a leggere

di Monica Bernardi*

Domanda. Il decreto legge 24 marzo 2022, n. 24 ha confermato il termine dello stato di emergenza al 31 marzo 2022, con alcune eccezioni, quali il ricorso al lavoro agile (smart working) semplificato, che scadrà il 30 giugno 2022, si ritiene perché entro quella data il legislatore interverrà sulla materia. Dall’esperienza fatta durante la pandemia da Covid-19, quali indicazioni e/o suggerimenti arrivano per l’adeguamento di uno strumento che in epoca precedente era scarsamente utilizzato?

Risposta. La pandemia ha costretto gli italiani (e tutti gli europei) ad un lungo periodo di isolamento che è però servito a dimostrare come l’evoluzione tecnologica permette in molti casi di lavorare dalla propria abitazione, senza dover affrontare i costi e i tempi degli spostamenti quotidiani. Fatta l’esperienza, in molti casi positiva, è impossibile che si torni indietro, anche perché non si è mancato di rilevare come anche alcune imprese possono trarre beneficio dalla diffusione del lavoro agile, in termini di risparmio dei costi immobiliari e di maggiore controllo sull’attività individuale. Continua a leggere

di Maurizio Centra*

Dopo sei anni dalla riforma degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro (Jobs Act 2015) e una pandemia che ha causato al nostro Paese oltre 12 milioni di contagiati nonché 150 mila morti, il Legislatore ha accolto la richiesta di gran parte della società civile e, con la legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge di Bilancio 2022), ha ampliato le tutele dei lavoratori in caso di sospensione dell’attività lavorativa. Continua a leggere

di Giada Rossi*

Il mondo del lavoro è stato storicamente connotato da un forte divario nelle retribuzioni fra donne e uomini, distanza che purtroppo, nonostante una normativa protezionistica tesa a garantire al lavoro femminile un trattamento paritario, anche dal punto di vista salariale, rispetto ai colleghi uomini, ancora oggi persiste. Continua a leggere

di Pietro Aloisi Masella* 

Tutti sappiamo che in un mondo del lavoro estremamente oneroso per le imprese, l’inserimento di una risorsa all’interno del contesto aziendale segue spesso logiche più legate al costo che al possesso dei requisiti professionali e personali dei candidati. L’attuale crisi economica causata dal Covid 19 porta con sé una crisi occupazionale che il legislatore ha pensato di contrastare confermando e in alcuni casi rafforzando, buona parte degli incentivi occupazionali già in essere prima dell’entrata in vigore della legge 178/2020. Continua a leggere

di Marialuisa De Cia* e Stefano Lapponi**

Crisi aziendale e fattore produttivo “lavoro”

In un momento di sfavorevole congiuntura economica, è innegabile che uno dei primi fattori produttivi cui le imprese rivolgono  l’attenzione per fronteggiare una manifestazione negativa degli indicatori di crisi, sia il fattore lavoro. Prima che gli indicatori della crisi si manifestino, l’imprenditore può cogliere segnali di malessere che prescindono dai valori numerici o da quelli indicati in bilancio ma che, se risolti, possono migliorare l’organizzazione del lavoro e ridurne, anche indirettamente, i costi con un incremento della produttività. Continua a leggere

di Evangelista Basile* e Rosibetti Rubino**

Il 30 giugno 2021 è entrato in vigore l’ennesimo decreto emergenziale, il n. 99, noto come “Decreto Lavoro”. La data non è casuale e coincide con quanto era stato precedentemente previsto in relazione all’ormai celebre blocco dei licenziamenti.

Ma andiamo con ordine e vediamo qual è stato lo sviluppo di questa tormentata disposizione. Continua a leggere

di Andrea Sella*

L’obbligo di comunicare il recesso dal rapporto di lavoro con un preavviso il cui termine è dettato dai Ccnl, dagli usi o dall’equità è un obbligo codicistico rinvenibile nell’art. 2118 c.c.

Occorre brevemente inquadrare il c.d. preavviso da un punto di vista sistematico.Il  contratto  di  lavoro  è  una  eccezione  alla  regola prevista dall’art. 1372 c.1 c.c. da cui deriva la necessità di risolvere i contratti di durata a tempo indeterminato per mutuo consenso essendo il recesso dal rapporto di  lavoro, Continua a leggere

di Graziano Vezzoni* 

Eureka, ci siamo riusciti! Dopo anni di battaglie al limite dell’assurdo, di reclami e ricorsi, l’Inps ha “scoperto” che nelle cooperative artigiane operano anche i soci lavoratori autonomi; ma andiamo con ordine.

Con la circolare n. 29 del 17 febbraio 2021, la Direzione Centrale Entrate dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) ha modificato il precedente orientamento in merito all’iscrizione alla gestione IVS (invalidità, vecchiaia Continua a leggere

di Stefana Rossotti* 

Con il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni” è stata inserita in modo sperimentale per il triennio 2019-2021 la pensione “Quota 100”.

Si tratta di uno strumento nato con l’intento di anticipare l’accesso pensionistico, rispetto agli strumenti di pensione anticipata previsti dalla Riforma “Fornero” e al fine di agevolare il ricambio generazionale. Continua a leggere