QUANDO IL COMMERCIALISTA E’ LIBERO DI AMMALARSI

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di Marco Cuchel*

Il 2021, secondo anno pandemico, è stato un periodo molto impegnativo e stressante per la categoria. Svolgere la nostra professione è stata una vera e propria corsa ad ostacoli, nella quale molti di noi, purtroppo, sono rimasti indietro ed altri non ce l’hanno fatta. È a loro che deve andare il nostro primo pensiero quando volgiamo lo sguardo al raggiungimento di uno dei nostri grandi obiettivi e cioè all’introduzione, nell’ambito della legge di stabilità 2022, della norma sullo slittamento degli adempimenti in capo al professionista in caso di malattia o infortunio grave, senza che questo comporti conseguenze per il cliente. Per più di vent’anni abbiamo condotto questa battaglia con grande determinazione, nonostante lo scetticismo di molti.

Dopo sette  disegni  di  legge  in  Parlamento, emendamenti proposti, audizioni, incontri, comunicati, conferenze stampa e decine di convegni sul tema, il risultato è finalmente arrivato, anche grazie ad interlocutori attenti in Parlamento, come il Sen. De Bertoldi, il quale essendo anche un nostro collega, ha ben presente cosa voglia dire ammalarsi quando si ha la responsabilità delle scadenze dei clienti. Ora l’impegno dell’Associazione è di rendere consapevoli tutti e centodiciottomila colleghi che finalmente hanno questo strumento e possono utilizzarlo.

A questo scopo abbiamo prodotto un vademecum di semplice e schematica consultazione in caso il collega si trovasse in una delle fattispecie previste dalla legge. Invito pertanto a visitare il nostro sito e a scaricare questo utile manuale, affinché il risultato di questa battaglia di civiltà sia veramente alla portata di tutti. Se la disciplina della sospensione dei termini è sicuramente una conquista importante, alla stessa indiscutibilmente possono essere apportati dei miglioramenti, e in tal senso l’ANC si è prontamente occupata di formulare e di portare all’attenzione del legislatore delle proposte di modifica, con l’obiettivo di far sì che ogniqualvolta ci siano le condizioni la normativa trovi concreta attuazione. Tra le proposte avanzate dalla nostra Associazione una riguarda l’estensione  degli  adempimenti  che  possono essere oggetto di sospensione, con la richiesta di includere anche quelli extra tributari e civilistici, quali gli adempimenti previdenziali e quelli legati ai contenziosi tributari, nonché tutti gli altri adempimenti nei  confronti  della  Pubblica  Amministrazione. Un’ulteriore proposta è relativa all’obbligo della consegna dei mandati professionali, considerato infatti che il professionista che è malato difficilmente potrà ottemperare a questo adempimento durante la malattia o il ricovero, dovrebbe essere consentito di adempiere entro il termine di sospensione dei termini delle scadenze.

Naturalmente l’impegno che ANC porta avanti è anche su molti altri fronti, che sempre hanno a che fare con la difesa della categoria e la tutela dei diritti dei professionisti, uno di questi è certamente quello della responsabilità civile.

Da sempre la nostra Associazione denuncia le storture di un sistema che, causa la non assicurabilità delle sanzioni dirette, penalizza ingiustificatamente il professionista, il quale, seppur obbligato dalla legge a dotarsi di polizza RCT professionale, si trova esposto a rischi pesantissimi in caso di danni conseguenti ad errori involontari. È un sistema quello attuale che solleva dalle sanzioni fiscali il soggetto che ha tratto effettivamente beneficio dalla violazione a scapito di chi ha commesso l’errore nell’ambito dello svolgimento del proprio lavoro. La proposta di ANC è di prevedere che nei casi in cui un professionista sia autore materiale di una violazione, la sanzione conseguente venga irrogata al soggetto che ne ha tratto effettivo beneficio, il quale potrà a sua volta esercitare l’eventuale azione di rivalsa verso il professionista.

Per concludere, ciò che voglio dire ai colleghi è che, sebbene le sfide per la categoria siano tante e complesse, con impegno e perseveranza si possono ottenere grandi risultati, e ANC è un esempio di quanto l’attività sindacale possa riuscire a fare nell’interesse comune, e dunque il mio invito è a partecipare alla vita del sindacato dove il contributo di ciascuno conta.

*Presidente ANC

 

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