LA CARTA BLU EXTRA UE: un’esperienza personale

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di Sandro Biondi*

Introduzione
Negli ultimi anni, la Carta Blu europea è diventata uno strumento essenziale per i lavoratori altamente qualificati provenienti da Paesi extra UE che desiderano lavorare e stabilirsi in Europa.
Ci sono infatti molte professionalità che possono essere scoperte e integrate nel nostro contesto produttivo con reciproci benefici.

L’interesse per la questione nasce dall’esigenza di aver dovuto assistere alcune aziende per l’ingresso in Italia di lavoratori (in particolare dall’India) laureati in design (bachelor of design). All’epoca (2020-2021 nel pieno delle problematiche legate all’emergenza sanitaria Covid-19) ma anche oggi figure come queste sono ampiamente ricercate per venire incontro alle peculiari esigenze di mercato in aree geografiche in forte espansione commerciale.

Ho deciso pertanto di analizzare, seppur sinteticamente, con questo lavoro cos’è la Carta Blu extra UE, quali sono i requisiti, il percorso di ottenimento e i vantaggi che offre sia al beneficiario che alle imprese dei Paesi ospitanti, ma anche le criticità.

Cos’è la Carta Blu Extra UE
La Carta Blu è un particolare permesso di soggiorno e lavoro pensato per attrarre professionisti qualificati da tutto il mondo, paragonabile allo “standard” dei visti a “talento” o “visas per lavoratori specializzati”.

La normativa di riferimento, recentemente novellata, è il Decreto legislativo del 18 ottobre 2023, n. 152, GU n. 256 del 2 novembre 2023, con cui è stata data attuazione alla direttiva (UE) 2021/1883 sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini stranieri che intendano svolgere lavori altamente qualificati in uno Stato membro della Ue. La nuova direttiva ha sostituito la precedente 2009/50/CE che, per la prima volta, aveva introdotto una disciplina di favore per i lavoratori stranieri altamente qualificati, con l’obiettivo di promuovere un regime più attraente ed efficace per l’ingresso di lavoratori provenienti da paesi terzi, modificando l’ambito di applicazione soggettiva, prevedendo procedure più rapide, criteri di ammissione flessibili e inclusivi e diritti
più ampi che comprendano una mobilità più agevole all’interno dell’Unione.
In Italia la direttiva è stata recepita con il D. Lgs. n. 152/2023, il quale ha modificato in diversi punti l’articolo 27-quater del Testo Unico Immigrazione (D.lgs. n. 286/98), norma con cui era stata attuata la prima direttiva sui lavoratori stranieri altamente qualificati.

Rispetto ad altri tipi di permessi di lavoro la Carta Blu si focalizza sui lavoratori con profili altamente specializzati e ciò comporta requisiti più stringenti in termini di titolo di studio e offerta contrattuale da parte di un datore di lavoro qualificato. È utile osservare che gli ingressi operano al di fuori delle quote fissate con il decreto flussi.

Requisiti
Per poter accedere alla Carta Blu, sia il beneficiario che il datore di lavoro devono soddisfare una serie di requisiti:

  • Titolo di studio e qualifiche professionali. Il candidato deve possedere un titolo universitario o una formazione equivalente riconosciuta a livello internazionale. Talvolta, i Paesi UE ammettono anche eccezioni per particolari esperienze lavorative; in caso di professioni regolamentate, occorrono specifici requisiti previsti per il loro esercizio. Per la costituzione di un rapporto di lavoro
    subordinato l’Italia richiede un titolo di istruzione superiore rilasciato dall’autorità competente che attesti il completamento di un percorso di istruzione di almeno tre anni e di una qualifica professionale superiore corrispondente almeno al livello 6 del Quadro nazionale delle qualificazioni (ISTAT) attestata dal Paese di provenienza e riconosciuta in Italia. Questo è un punto fondamentale che richiede, dal punto di vista professionale, molto tempo ed impegno. Occorre infatti che il candidato nel proprio Paese produca il titolo di studio in originale e chieda la “legalizzazione”, ovvero una traduzione in Italiano unitamente all’attestazione dell’autorità consolare competente attraverso una dichiarazione di valore in loco. In questi casi avere basi di conoscenza di lingua straniera è sicuramente un valore aggiunto.
  • Offerta di lavoro qualificato
    È necessaria una proposta di contratto da parte del datore di lavoro situato in un Paese membro dell’Unione. L’offerta deve garantire una retribuzione che supera una certa soglia minima, di solito in linea con il salario medio o superiore, a dimostrazione del ruolo altamente qualificato. Per l’Italia è richiesta una retribuzione superiore al triplo dell’assegno sociale annuo.
  • Assicurazioni e garanzie
    Alcuni Paesi richiedono al candidato di dimostrare il possesso di un’assicurazione sanitaria valida o di altri requisiti finanziari che garantiscano la sicurezza socioeconomica durante il soggiorno. L’Italia non richiede niente di tutto questo ma fa ricadere le responsabilità sia economiche sia sanitarie sul datore di lavoro calcando l’attenzione sul titolo di possesso sulla idoneità della situazione alloggiativa.
  • Verifica del mercato del lavoro
    In alcune Stati, ed ora anche in Italia, occorre verificare se non esista un candidato già presente o se la posizione richieda competenze che non sono immediatamente reperibili sul mercato interno.

La Procedura di Ottenimento
Il processo per ottenere la Carta Blu include le seguenti fasi:

  • Fase preliminare – Raccolta documentazione
    È sicuramente basilare prendere contatti con il candidato (cercando di farsi capire nella lingua straniera, che spesso è l’inglese, informando anche sugli aspetti burocratici spesso sconosciuti all’estero) fornendo assistenza nella fase di preparazione e autenticazione del titolo di studio, del curriculum aggiornato, nella comprensione della lettera di offerta contrattuale e ogni altra documentazione richiesta.
  • Preventiva richiesta del datore di lavoro
    All’epoca dei casi affrontati non era necessario ma, con le nuove disposizioni frutto evidente anche di scelte politiche di base, il datore di lavoro prima dell’invio della richiesta di nulla osta deve verificare presso il Centro per l’Impiego competente che non vi siano altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disponibili a ricoprire la posizione per cui si ha intenzione di assumere il lavoratore che si trova all’estero. Tale verifica va effettuata attraverso l’invio di una richiesta di personale al Centro per l’Impiego.
    Alla richiesta di nulla osta, pertanto si potrà procedere solo se: il Centro per l’impiego non risponde entro quindici giorni lavorativi dalla data della domanda; il lavoratore segnalato dal centro per l’impiego non è idoneo al lavoro offerto oppure non si presenta, salvo giustificato motivo, al colloquio di selezione, decorsi almeno venti giorni lavorativi dalla data della richiesta. Il
    verificarsi delle suddette circostanze dovrà risultare da un’autocertificazione che il datore di lavoro dovrà allegare alla domanda di nulla osta al lavoro.
  • Presentazione della domanda di Nulla Osta al lavoro:
    Il datore di lavoro a questo punto richiede il nulla osta al lavoro tramite il sistema di inoltro telematico delle domande del Ministero dell’Interno modulo BC. Si tratta di una procedura guidata che permette sostanzialmente l’inserimento, secondo i requisiti richiesti, dei dati anagrafici delle parti, della proposta di contratto, della situazione patrimoniale e reddituale
    del datore di lavoro, della situazione alloggiativa. È il caso di rammentare che per assistere le aziende i Dottori Commercialisti mediante il protocollo nazionale di intesa con il Ministero dell’Interno possono essere accreditati al sistema telematico permettendo di accedere come utenti qualificati al portale e consentendo l’inoltro delle istanze di nulla osta per conto dei
    datori di lavoro (in particolare per l’accesso al Portale ALI tramite SPID di secondo livello).
  • Esame e valutazione
    Le autorità competenti (Ministero dell’Interno, Ufficio immigrazione) valutano la congruenza dell’offerta di lavoro, il livello delle competenze e la documentazione presentata. In molti casi, vengono previsti ulteriori approfondimenti e verifiche.
  • Emissione del Nulla Osta
    Lo sportello per l’immigrazione emette il “Nulla Osta” e quindi il lavoratore può recarsi al consolato (Italiano) per ottenere il visto di ingresso
  • Ingresso
    Ottenuto il visto di ingresso in Italia il lavoratore può finalmente entrare nel territorio nazionale; entro 48 ore il datore di lavoro deve inviare dichiarazione di ospitalità alla Questura territorialmente competente ed entro 8 giorni sia il datore di lavoro che il lavoratore devono presentarsi allo Sportello per l’Immigrazione per completare le procedure relative al primo
    ingresso (contestualmente dovranno essere presentati il titolo con il quale il lavoratore detiene l’alloggio e il certificato di idoneità alloggiativa). L’ufficio immigrazione rilascia il codice fiscale affinché il soggetto sia identificato dall’Anagrafe Tributaria e possa avvalersi del servizio sanitario nazionale.
  • Emissione della Carta Blu
    Una volta approvata la domanda, il lavoratore beneficiario riceve il permesso di soggiorno e lavoro che ha durata biennale, se il rapporto di lavoro è a tempo indeterminato o, se a tempo determinato, una durata superiore di 3 mesi rispetto alla scadenza del rapporto di lavoro.
  • Costituzione del rapporto di lavoro
    Il lavoratore può quindi essere regolarmente assunto secondo l’inquadramento contenuto nella domanda e prendere servizio

Vantaggi e Opportunità
L’ottenimento della Carta Blu offre numerosi benefici, sia per i lavoratori che per il contesto produttivo degli Stati membri:

  • il titolare di carta blu UE può:
    • avere accesso a un mercato del lavoro più ampio e diversificato;
    • lavorare, vivere e accedere a servizi sociali nei Paesi dell’UE;
    • essergli riconosciuto lo status di soggiornante di lungo periodo (anche ai familiari) in presenza degli specifici requisiti;
    • accedere al regime fiscale dei lavoratori impatriati;
  • Per le imprese dei Paesi ospitanti:
    • attrazione di talenti e competenze che alimentano l’innovazione e la competitività;
    • incremento della mobilità internazionale e della diversità culturale nel mondo del lavoro;
    • l’accesso a reti di professionisti di livello favorendo collaborazioni, trasferimenti di conoscenza e opportunità di crescita professionale;
  • Criticità e Sfide del Processo
    Nonostante i numerosi vantaggi, il percorso per ottenere la Carta Blu presenta ostacoli e problematiche legate spesso a barriere burocratiche dovute alla complessità delle normative, che variano da un Paese all’altro, ai tempi di attesa e all’incertezza delle procedure amministrative che possono essere lunghe e soggette a revisione, rendendo difficile la pianificazione a lungo termine. Nel caso di esperienza professionale personale la procedura è peraltro coincisa con la pandemia mondiale del Covid 19 che ha significato un notevole allungamento dei tempi di lavorazione. Ad ogni modo il candidato deve integrarsi in un nuovo contesto culturale e lavorativo, con potenziali barriere linguistiche e sociali.
    Pertanto, allo scopo di giungere in tempi ragionevoli e con esito positivo al termine del percorso per l’ottenimento della Carta Blu, è indispensabile dotarsi di grande pazienza e senso
    “istituzionale”, informandosi preventivamente, verificando con scrupolosa attenzione i requisiti specifici, consultando siti ufficiali, preparare la documentazione in modo accurato, pianificare i tempi considerando possibili ritardi burocratici e organizzare il percorso con margini di sicurezza.

Conclusione
La Carta Blu extra UE rappresenta dunque un’opportunità significativa per i “professionisti” stranieri che ambiscono a una carriera di successo in Europa e allo stesso tempo, un vantaggio che le imprese Europee possono sfruttare per ampliare il proprio raggio di azione in un contesto globale di competizione dei talenti.

*ODCEC Lucca

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