di Maurizio Centra*

LA SITUAZIONE PREVIDENZIALE DEI RAGIONIERI COMMERCIALISTI SPIEGATA DAL PRESIDENTE CNPR 

Domanda. In attuazione del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 le casse di previdenza e assistenza dei professionisti sono state trasformate in associazioni o in fondazioni di diritto privato. Da allora molte cose sono cambiate e gli equilibri economici, patrimoniali e finanziari di alcune casse privatizzate sono stati messi a  “dura prova”. Dopo il default dell’Inpgi e il trasferimento all’Inps della gestione previdenziale dei giornalisti (dal 1° luglio 2022), tra gli esperti in materia previdenziale è ripreso il dibattito sulla sopravvivenza del sistema delle casse privatizzate, soprattutto a causa della progressiva diminuzione di nuovi iscritti agli ordini professionali. Questa tendenza potrebbe penalizzare la Cassa dei Ragionieri più di altri enti analoghi, considerato lo sfavorevole rapporto tra professionisti attivi (contribuenti) e pensionati, pertanto: Continua a leggere

di Maurizio Centra*

 

LA SITUAZIONE PREVIDENZIALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI SPIEGATA DAL PRESIDENTE CDC 

Domanda. Sono trascorsi 28 anni dal decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 in materia di previdenza obbligatoria, che ha disposto la trasformazione in associazioni o in fondazioni di diritto privato delle casse di previdenza e assistenza dei professionisti, oltre che di altri enti, con decorrenza dal 1° gennaio 1995, e “cresce” il dibattito sulla modifica dell’attuale sistema previdenziale dei professionisti, anche a seguito del trasferimento dall’Inpgi all’Inps della gestione previdenziale dei giornalisti dipendenti dal 1° luglio 2022. Al riguardo qual è la posizione della Cassa Dottori Commercialisti? Continua a leggere

di Maurizio Centra* 

D. Poco più di un mese fa ha fatto scalpore la sentenza della Corte Costituzionale n. 70 del 2015 in materia di perequazione pensionistica, da lei – tra l’altro – considerata una sentenza annunciata, che afferma o forse sarebbe meglio dire ribadisce un principio di civiltà ancor prima che di equità: “non è ammissibile peggiorare un trattamento pensionistico in atto in misura notevole ed in via permanente senza una inderogabile esigenza …”. Ma, escludendo un accanimento del legislatore nei confronti dei pensionati, ci può illustrare la ratio della norma censurata dalla Corte e la “stratifica- zione”, se così si può dire, dell’orientamento della stessa Corte sugli interventi di contenimento, per esigenze di finanza pubblica, che hanno riguardato le pensioni negli ultimi anni? Continua a leggere

a cura del Comitato di redazione 

D. La privatizzazione degli enti previdenziali, operata dal Decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, ha riguardato il solo regime della loro personalità giuridica, lasciando invece ferma l’obbligatorietà dell’iscrizione e della contribuzione, come pure la natura di pubblico servizio. A distanza di venti anni, il sistema che ne è scaturito consente agli stessi enti di operare secondo principi di efficienza ed efficacia, garantire le prestazioni dei beneficiari e tutelare l’integrità del patrimonio? Continua a leggere

di Gianfranco Cassano*

Dopo un lungo cammino iniziato alcuni anni fa, fatto di continua, intensa divulgazione e confronto, attraverso molte tappe intermedie, i primi provvedimenti del progetto di riforma del diritto del lavoro stanno vedendo la luce in queste settimane, al termine del naturale percorso parlamentare. Tra i protagonisti di questo cammino c’è il Prof. Pietro Ichino, ordinario di Diritto del lavoro nell’Università statale di Milano, Avvocato giuslavorista e Senatore della Repubblica, al quale sottopongo alcune domande per meglio comprendere la portata dei nuovi provvedimenti e gli scenari che si possono delineare nel breve termine, traguardo finale della delega ricevuta dal Governo. Continua a leggere

di Martina Riccardi* 

Non sappiamo se, in assoluto, sia la prima volta, in ogni caso, l’attuale Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha avvertito la necessità di conferire una specifica delega ad uno dei suoi membri, per le attività istituzionali in materia di lavoro. La scelta è caduta, ma forse sarebbe meglio dire è franata sul Dott. Vito Jacono, con tutta la gravità dovuta alla persistente crisi economica del Paese. Continua a leggere