di Anna Maria Gandolfi*

Per meglio comprendere la misura introdotta dalla legge 5

novembre 2021, n. 162, “Modifiche al codice di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, ealtre disposizioni inmateria di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo”, è importante conoscere il ruolo della Consigliera di Parità o del Consigliere di Parità. È da qui che si deve partire perché questo è ancora un ruolo conosciuto da pochi anche se è normato dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell’articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246” e successive modifiche.

La Consigliera di parità o il Consigliere di parità è una figura presente a livello territoriale, a livello regionale e nazionale. Si occupa principalmente del contrasto alle discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro. La Consigliera risponde alle richieste di intervento del singolo caso (territoriale) o di casi multipli (regionale), può supportare anche i legali o le Organizzazioni sindacali che ne facciano richiesta. Il compito della Consigliera/del Consigliere di parità è quello di mediare tra l’Azienda e la lavoratrice/lavoratore che ha subìto una discriminazione che comunque va provata. Personalmente preferisco mediare, cercare di risolvere per il benessere della lavoratrice/lavoratore ma ovviamente in casi estremi è necessario ricorrere in giudizio.

Le Consigliere/i Consiglieri possono, tra gli altri compiti, programmare dei progetti per l’inclusione delle donne nel mondo del lavoro. Sono inoltre le figure di riferimento per i Rapporti biennali redatti obbligatoriamente dalle Aziende pubbliche e private che hanno oltre 50 dipendenti, che devono essere consegnati entro il 31 dicembre di ogni anno (art. 46 del decreto legislativo 11aprile 2006, n. 198).

Attraverso l’analisi dei Rapporti biennali le Consigliere/i Consiglieri di Parità potranno meglio addentrarsi all’interno dell’organizzazione aziendale al fine di verificare se le Aziende sono coerenti con quello che dichiarano e nel caso di una possibile discriminazione ai danni di lavoratrici/lavoratori, potranno intervenire direttamente. Questo può accadere anche nel caso in cui l’Azienda avesse ottenuto la Certificazione della parità di genere, le Consigliere/i Consiglieri potranno quindi intervenire sul monitoraggio del mantenimento dei requisiti dichiarati in sede di certificazione.

La Certificazione della parità di genere è un intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) emanato dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è volto ad incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne. La Certificazione non è obbligatoria ma porta dei vantaggi economici pari all’1% degli sgravi fiscali sulle contribuzioni fino a 50.000,00 euro, e un punteggio superiore per le aziende che partecipano a bandi pubblici.

A livello nazionale sono circa 2000 i siti aziendali certificati dicui 368 in Lombardia. La Regione Lombardia ha stanziato ancora l’anno scorso 10 milioni di euro per sostenere le piccole medie aziende nel percorso dell’ottenimento della Certificazione della parità di genere, l’obiettivo principale è proprio quello di promuovere una partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro, parità di condizioni di lavoro e un miglior equilibrio tra vita professionale e vita privata, utilizzando servizi di assistenza all’infanzia e alle persone non autosufficienti. Il bando prevede due linee di finanziamento: la prima linea prevede l’erogazione di un contributo per servizi di consulenza specialistica finalizzati all’acquisizione di strumenti per l’impostazione di un sistema di gestione per la parità di genere che possa essere successivamente migliorato e adattato alle esigenze aziendali, la seconda linea prevede l’erogazione di un contributo a copertura dei costi sostenuti dalle imprese per ottenere la certificazione.

È molto interessante constatare che, delle aziende lombarde che hanno partecipato al bando di Regione, il 16% ha meno di 10 dipendenti, mentre il 51% ha tra i 10 e i 49 collaboratori. Questo significa che la Certificazione sulla parità di genere sta suscitando interesse e per le aziende sta diventando un passaggio culturale importante in quanto può portare sicuramente dei vantaggi economici oltre che sociali.

*Consigliera di Parità Regione Lombardia

www.consiglieradiparita.regione.lombardia.it

 

di Alice Salducco*

Magari qualcuno tra voi si è imbattuto almeno una volta nella vita in The Office, serie televisiva americana di successo che ultimamente è tornata sulle piattaforme di streaming e anche in Italia è sempre più apprezzata. The Office racconta le disavventure di una filiale di una grande azienda che vende carta. Si tratta di un piccolo ufficio in cui ognuno prova a portare a casa la giornata lavorativa al meglio (o al peggio) delle sue possibilità. I personaggi hanno storie molto diverse tra loro, ma tutti sono provati, anzi, stressatissimi dal lavoro (e dal loro capo). Vi parlo di The Office perché descrive il lavoro e le sue dinamiche psicologiche meglio di un saggio scientifico. Descrive bene anche lo stress e soprattutto ogni personaggio risponde ad eventi stressanti diversi dagli altri. Continua a leggere

di Marcella Segala*

Il ruolo delle donne nel mondo del lavoro si sta evolvendo rapidamente. Solo negli ultimi decenni le donne hanno iniziato a ricoprire ruoli di leadership in modo più diffuso, eppure sono ancora molte le aziende che hanno una mancanza di rappresentanza femminile nei ruoli di senior leadership.

Spesso facendo coaching si parla di donne e leadership. Esistono diverse prospettive sui motivi per cui in alcune aziende le donne non vengono considerate per promozioni o vengono pagate diversamente. Condizionamenti culturali e ragioni storiche che sia donne che uomini devono superare per riuscire a lavorare in modi nuovi. Continua a leggere

Una storia di amicizia*

Cari Amici,

fatemi gli auguri: oggi compio 10 anni e voglio festeggiare insieme a tutti Voi.

La tavola è già stata imbandita ed è pronta per accogliervi in quel di Caserta, venerdì 22 e sabato 23 settembre: una reggia ci attende… e che reggia! Non mancheranno la torta con le candeline e lo champagne, come si conviene nelle occasioni festose. Continua a leggere

di Maurizio Centra*

 

LA SITUAZIONE PREVIDENZIALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI SPIEGATA DAL PRESIDENTE CDC 

Domanda. Sono trascorsi 28 anni dal decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 in materia di previdenza obbligatoria, che ha disposto la trasformazione in associazioni o in fondazioni di diritto privato delle casse di previdenza e assistenza dei professionisti, oltre che di altri enti, con decorrenza dal 1° gennaio 1995, e “cresce” il dibattito sulla modifica dell’attuale sistema previdenziale dei professionisti, anche a seguito del trasferimento dall’Inpgi all’Inps della gestione previdenziale dei giornalisti dipendenti dal 1° luglio 2022. Al riguardo qual è la posizione della Cassa Dottori Commercialisti? Continua a leggere

L’approfondimento
di Giada Rossi e Andrea Federico Antognini*

L’attività inventiva del lavoratore

In coerenza con il progresso tecnologico e l’evoluzione del sistema produttivo, sempre maggior attenzione è stata riservata alla materia delle invenzioni del lavoratore, nella quale coesistono due contrapposti interessi: quello del prestatore di lavoro ad essere riconosciuto autore delle stesse e ad ottenere una congrua remunerazione; quello dell’azienda a poterle sfruttare economicamente, beneficiando quindi dei frutti degli investimenti finanziari e degli sforzi organizzativi. Continua a leggere

di Marco D’Orsogna Bucci*

Il Convegno organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Napoli lo scorso 26 Maggio 2023 sul tema: “Aspetti giuslavoristici nelle aziende sottoposte a sequestro e confisca”, è stata l’occasione per approfondire l’applicazione dell’amministrazione giudiziaria nei casi connessi ai reati ex art. 603 bis del codice penale, ma soprattutto per un’analisi delle criticità di tale norma riscontrate nell’ambito della professione del consulente che, necessariamente, deve applicare la norma a scopo di prevenzione e a tutela della legalità. Continua a leggere

di Stefano Lapponi*

La Legge di Bilancio 2022 (art.1 co. 121, L.n°234 del 30.12.2021) ha introdotto, per l’anno 2022, una riduzione a carico dei lavoratori pari allo 0,8% successivamente aumentata al 2% dal 1° luglio 2022. Continua a leggere

L’approfondimento di Paolo Soro*

La tassazione degli stipendi erogati – in Italia e all’estero – nel corso del rapporto di lavoro, di norma, è questione che, pur nelle sue svariate sfaccettature tutt’altro che semplici, non presenta particolari problemi con riferimento all’articolo della convenzione internazionale cui riferirsi. Così, però, non è, quando ci troviamo di fronte al trattamento di fine rapporto, che non ha la stessa connotazione all’estero. Continua a leggere

di Stefano Bacchiocchi*

Il progresso tecnologico ha aperto un mondo di possibilità per gli studi professionali, specialmente per quelli che operano nel settore fiscale e del lavoro. Tra questi, l’intelligenza artificiale (AI o IA) promette di rivoluzionare le operazioni quotidiane, offrendo automazione, efficienza e perspicacia sui dati. Tuttavia, l’uso dell’IA solleva anche questioni cruciali sulla privacy dei dati e la conformità al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea. Continua a leggere