RITORNO AL FUTURO: UN VIAGGIO PROFESSIONALE NEL TEMPO

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di Graziano Vezzoni*

 

Adesso, lo so, penserete che mi sono fatto prendere un po’ troppo la mano dai film di fantascienza.

Ma ascoltate questa: avete presente “Ritorno al futuro”, quel film dove Michael J. Fox viaggia nel tempo con una DeLorean e si lancia in avventure temporali?

Ebbene, sembrerebbe che io abbia fatto un salto simile, ma senza necessità di plutonio!

Eh sì, sono andato avanti nel tempo, nel futuro! Ma prima che chiamiate gli uomini in bianco, lasciatemi dire che ho buone notizie: i miei discendenti se la cavano alla grande. Non solo hanno evitato di cancellarsi dalla storia, ma hanno anche trovato il modo di non pagare più le tasse (scherzo, ovviamente… o forse no?).

Durante il mio curiosare nel futuro, una cosa mi ha colpito come un fulmine a ciel sereno: la professione del commercialista esiste sempre! Mentre ero lì, ho dato un’occhiata alla giornata tipo dei nostri futuri colleghi e ragazzi, notando che le cose sono cambiate parecchio!

La fatturazione elettronica, l’automatizzazione dei processi contabili e della gestione delle paghe sono diventati la norma. Le rilevazioni manuali? Roba da museo, letteralmente. Il commercialista del futuro è un vero e proprio mago della tecnologia! Non più semplici contabili, ma consulenti strategici e innovativi. Ah, pensavate che la produzione di leggi fiscali fosse diminuita? Tenera ingenuità! La produzione di leggi fiscali è ancora abbondante (sigh, proprio come oggi).

Gli aggiornamenti ora avvengono con un utilizzo disinvolto di nuove tecnologie.

Ho visto un uso spropositato dell’IA, quindi dovremo imparare a padroneggiare questi strumenti per automatizzare i processi ripetitivi e migliorare l’efficienza. Anche l’Agenzia delle Entrate, l’INPS e l’INAIL (si chiameranno così anche nel futuro) faranno largo uso dell’IA per scovare gli “evasori”.

La competizione con gli uffici statali sarà quindi feroce e richiederà ai nostri colleghi una maggiore

specializzazione e padronanza nell’utilizzo delle nuove tecnologie.

Dovremo concentrarci su settori specifici o servizi particolari per distinguerci e diventare leader nel nostro campo.

Le collaborazioni tra studi, l’aggregazione degli stessi o di risorse, saranno la normalità per offrire servizi sempre più completi e competitivi.

Un punto dolente nel futuro? La concorrenza, che aumenterà ancora di più.

Dovremo imparare a gestire il tempo in modo efficiente, evitando sprechi e concentrandoci su attività ad alto valore aggiunto.

La globalizzazione dei mercati influenzerà sempre di più il nostro lavoro, richiedendo competenze sulle normative internazionali e sulla gestione di problematiche transfrontaliere.

Dovremo anche promuovere la sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa, guidando le aziende verso pratiche più etiche e sostenibili.

E non dimentichiamo la protezione dei dati e la cybersecurity, fondamentali con l’aumento del lavoro a distanza così come l’uso di piattaforme cloud.

Infine, offriremo consulenze personalizzate basate su analisi, budget e report per aiutare le aziende a prendere decisioni strategiche informate.

Tornato dal futuro, però, mi sono convinto che non dobbiamo temere il cambiamento. Anzi, abbracciandolo con coraggio, potremo continuare a essere partner affidabili per aziende e privati anche nel futuro. Reinventandoci, resteremo sempre al passo con i tempi!

Ah, mi ero dimenticato: nel futuro si mangia male. Ma tranquilli, avremo la tecnologia giusta per digerire tutto, anche le normative più indigeste!

*Odcec Lucca

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